giovedì 31 agosto 2017

Appuntamento con me stesso


Non potevo far trascorrere l'estate 2017, in verità piuttosto calda e dunque un'estate vera, di quelle come una volta, senza frequentare un "Biergarten", letteralmente giardino da birra, in pratica la terrazza che birrerie e gasthäuser (osterie) allestiscono in area mitteleuropea durante la bella stagione, con tavolini all'ombra di giganteschi tigli e ippocastani (in Boemia le chiamano spesso letní terase, ossia terrazze estive). Per me il Biergarten per antonomaisa è quello dell'Augustinerbräu, di Salisburgo, nel rione di Mülln, la cui sede, non a caso, è in Lindhofgasse, cioè "Corte dei tigli", il più grande di tutta l'Austria, nel complesso dove aveva sede il monastero degli Agostiniani, filiazione di quello di Monaco di Baviera, e dove dal 1621 si produce una delle migliori birre al mondo (secondo la ricetta monacense del 1328). Mi ci portavano fin da bambino sia i miei nonni sia, soprattutto, i miei prozii Fanni e Ferdi, la cui più grande gioia, non avendo avuto figli, era quella di viziare quelli dei parenti, soprattutto in occasione delle vacanze estive, quindi me e la cuginanza dal lato austriaco: essendo voracemente onnivoro fin dalla più tenera infanzia, ero il loro migliore "cliente", di sicura soddisfazione. E' tradizione salisburghese portarsi da casa un involto con la merenda, la più tipica è l'ochsenmaulsalat, ossia l'insalata di muso (ganascia) di bue, in seconda battuta l'Essigwurst (insalata di würstel, rigorosamente knacker - di puro suino, quelli grossi - crudi con abbondante cipolla affettatta, tanto pepe e che naviga nell'aceto), dirigersi al reparto boccali, scegliere la misura (Seitel da 0,3, per i bambini e i turisti, Halbe, da 0,5, per i dilettanti, Maß che sta per "misura", da un litro, che è lo standard per i professionisti), sciacquare il boccale nella fontanella di acqua fredda, e farselo riempire dallo spillatore: il cappuccio di schiuma compatta, che sembra panna, è d'obbligo; mica siamo in Inghilterra... 



Per quelli che non hanno rimasugli per casa o vengono da fuori, all'interno dell'edificio si trovano svariate botteghe di panettieri, rosticcieri, salumieri e formaggiai che vendono leccornie all'occorrenza: fondamentale è mettersi al cospetto del primo boccale di birra con il cartoccio o il piatto di carta con la cibaria preferita. Immancabile la rapa nera cruda tagliata sottilissima e artisticamente confezionata in forme che ricordano l'ikebana, perfetta per accompagnare la sacra bevanda: comprato il necessario per sfamarsi, ci si accomoda ai tavolini nel giardino terrazzato, condividendolo per lo più con estranei che, nel giro di qualche sorsata, non sono più tali e si rivelano, dalla terza o quarta birra (parlo sempre di Maß) i più cari amici di una vita. E a proposito di vita, questa è fatta di ritualità e le ritualità vanno rispettate: anche quest'anno ce l'ho fatta, nell'ultima giornata pienamente estiva disponibile, quella di ieri. Prosit!



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