sabato 5 marzo 2016

Il bugiardo


"Il bugiardo" di Carlo Goldoni. Regia di Valerio Binasco. Con Maurizio Lastrico e Popular Shakespeare Kompany: Maria Sofia Alleva, Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Michele di Mauro, Elena Gigliotti, Maurizio Lastrico, Deniz Özdŏgan, Nicola Pannelli, Sergio Romano, Roberto Turchetta, Simone Luglio. Scene e costuni di Carlo de Marino; musiche originali di Arturo Annechino; luci di Pasquale Mari. Produzione Fondazione Teatro Due/Popular Shakespeare Kompany in collaborazione con Oblomov Films Srl. Al Teatro Elfo/Puccini di Milano fino al 13 marzo
I classici non sono tali per niente, ma perché perché vanno oltre all'ambito temporale in cui furono concepiti, finendo per avere una valenza universale: il "Bugiardo" di Goldoni, una delle sue opere più brillanti e rappresentate, rientra in questa categoria e il commediografo veneziano, così come Shakespeare e Molière, ma anche i drammaturghi dell'antichità, aveva una così così profonda capacità di osservare del mondo e le dinamiche che muovono il comportamento degli uomini e le loro conseguenze, da consentirgli di descrivere dei tipi umani che, rappresentati oggi, confermano la loro immutabilità. Così è Lelio, figlio di Pantalone dei Bisognosi, onesto mercante veneziano, un contafrottole patologico e seduttore impenitente e nullafacente che rientra in Laguna assieme al suo servo Arlecchino dopo un soggiorno di vent'anni a Napoli presso uno zio. Qui, spacciandosi per un marchese forestiero, si invaghisce di Rosaura, una delle due figlie del dottor Balanzoni, intromettendosi nelle vicende amorose di Florindo, il timido allievo e pensionato del medico, spasimante di Rosaura, appropriandosi di una serenata che l'innamorato dedica anonimamente alla ragazza nonché di un prezioso regalo che le fa recapitare, nuovamente, "a sua insaputa". Le panzane sparate in sequenza da Lelio, che lui definisce "spiritose invenzioni", finiscono per ingarbugliare vieppiù la matassa dando luogo a tutta una serie di equivoci che finiscono per coinvolgere anche Ottavio, innamorato di Beatrice, l'altra figlia di Balanzoni, Florindo, nonché Pantalone stesso, che del medico è amico e stava giusto combinando felicemente con lui il matrimonio tra Lelio e Rosaura, costringendolo a giustificarle con balle ancora più sesquipedali, fino a inventarsi un finto matrimonio napoletano e pure un figlio inesistente, finché tutto il castello di fandonie crolla miseramente e rimane con un pugno di mosche in mano proprio l'unica volta in vita sua in cui si era innamorato sul serio, e mentre Florindo e Ottavio si sistemano con Rosaura e Beatrice, lui viene raggiunto a Venezia da una furibonda signora romana cui aveva incautamente promesso di sposarla. Sottolineare che "Il bugiardo" curato da Valerio Binasco, e rappresentato da una compagnia di attori molto bravi e rendere in modo comprensibile e movimentato un testo che pur essendo stato scritto due secoli e mezzo fa, conserva tutta la sua attualità senza che ci sia bisogno di fare riferimento a ben noti personaggi pubblici dediti alla menzogna e manipolazione sistematica che infestano la vita pubblica del nostro Paese ma non solo, è perfino banale, ma vero. Per come è strutturata, la commedia parte leggermente in sordina ma il ritmo aumenta man mano che la situazione si complica e nel secondo atto battute e colpi di scena mantengono viva l'attenzione di un pubblico divertito e soddisfatto.

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