lunedì 11 maggio 2015

Child 44 - Il bambino n. 44

"Child 44 - Il bambino n. 44" (Child 44) di Daniel Espinosa. Con Tom Hardy, Noomi Rapace, Gary Oldman, Joel Kinnaman, Paddy Considine, Nikolaj Lie Kaas, Josef Altin, Jason Clarke, Sam Spruell, Vincent Cassel, Charles Dance e altri. USA 2014 ★★★½
Dopo un film russo, attuale ma che affronta temi universali, un film ambientato in Russia, ma quella del dopoguerra, nelle ultime fasi del periodo staliniano, nel 1953, dove viene trasposta, retrodatandola di una trentina d'anni, la vicenda, reale e raccapricciante, del Mostro di Rostov, Andrej Čikatilo, uno dei più feroci assassini seriali mai esistiti. A dargli la caccia, un brillante ufficiale dell'Armata Rossa, e non uno qualsiasi ma Leo Demidov: quello che sventolò la bandiera sovietica sul tetto del Reichstag di Berlino, nel maggio di settant'anni fa. Ma perfino lui, nell'URSS paranoica, un "paradiso" dove solo ipotizzare l'esistenza di criminalità e, sia mai, omosessualità e pedofilia è un attentato contro la sicurezza dello Stato, avrà la vita dura quando deciderà di non soprassedere sul secondo ritrovamento del corpo di un ragazzino squartato in maniera chirurgica lungo una importante linea ferroviaria che da Mosca porta a Rostov mentre il suo superiore gli aveva ordina di non approfondire e adeguarsi alla verità ufficiale. Finirà degradato, in provincia, ma inaspettatamente troverà la collaborazione del suo nuovo superiore, un generale a sua volta "esiliato", che dapprima gli è ostile ma poi lo coadiuva nella caccia al maniaco assassino, di cui riusciranno alla fine trovare le tracce dopo aver scoperto più di altri quaranta casi dimili (da qui il titolo). Etichettato da una parte della critica come una sorta di polpettone, il film in realtà funziona, è ben congegnato, conserva sempre la giusta tensione, è ricco di colpi di scena rimanendo sempre verosimile, trasportando lo spettatore "dentro" alla pellicola e facendolo immedesimare coi protagonisti (molto bravi e credibili) anche grazie a un'ambientazione che rende molto bene l'atmosfera cupa di quali anni e la realtà del Paese, delle sue fabbriche, della sua vita quotidiana e delle relazioni tra le persone in tempi di generalizzato sospetto. A titolo d'esempio il rapporto tra lo stesso Leo e l'amata moglie Raïssa, un'insegnante che a sua volta lo aveva sposato solo per paura di essere denunciata e perseguitata dal regime: cambierà opinione sul marito e il loro rapporto prenderà una piega diversa proprio nel corso delle peripezie che porteranno alla soluzione del caso. Che si chiude all'aprirsi di un'altra epoca, quella dell'ascesa al potere di Chruščёv con la denuncia dei crimini staliniani e la rimozione dei loro responsabili dalle leve del potere. Insomma un buon film dove azione, storia, sentimento, suspense si fondono con buon equilibrio. A me è piaciuto. 

Nessun commento:

Posta un commento