venerdì 27 febbraio 2015

Far finta di esser Bersani


..le masse, la lotta di classe, i testi gramsciani: al solito tutto fumo e niente arrosto. Campeggia sulle prime pagine di tutti i quotidiani odierni il volto bonario dello spazzolatore di bambole, l'ex segretario pidiota Gianluigi Bersani, assieme alle sue rampogne contro le varie controriforme e i metodi fascistoidi (ma non chiamandoli tali) del logorroico e pericoloso pagliaccio fiorentino. Come se non fossero stati lui e i suoi sostenitori, i vari Civati, Fassina, Cuperlo, Casson e tutta la banda di scuola PCI-DS-DS a consegnare l'ex Grande Partito nelle mani dei democristiani, ma soprattutto a consentire la formazione di questo governo indecente col loro voto e a ingoiare qualsiasi cosa, a cominciare dal famoso jobs act contro cui tuonano, a parole, oggi, dopo averlo votato solo qualche giorno fa. La solita, ridicola pantomima, che ripetono instancabilmente, come dominati da un riflesso pavloviano, perché trovano pur sempre un nutrito seguito di gonzi che si bevono tutto. Solo un gioco delle parti, in cui le parole servono solo a manipolare i fatti, a definire il tipo di vaselina da usare per la sodomia collettiva in atto. E a questo giochino non è estraneo nemmeno Maurizio Landini, un altro che sembra caduto dal pero. Noia, nient'altro che infinita noia. Riesce perfino a essere più eccitante il campionato calcio.

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