giovedì 5 febbraio 2015

Caduto dal pero più alto



E' incredibile come questo personaggio possa sparare una raffica infinita di luoghi comuni e di affermazioni surreali, quando non delle vere e proprie puttanate, senza che nessuno sollevi un'obiezione o ricordi le colpe della chiesa di cui è il primo rappresentante. Anche questa volta, all'appuntamento settimanale dell'udienza generale del mercoledì, gonzi manipolati che vi assistevano dal vivo e manipolatori professionisti che ne propalavano il verbo, si sono abbeverati alla Fonte del Sapere, bevendosi per l'appunto le parole che uscivano dalle labbra, atteggiate per l'occasione a culo di gallina in un'espressione di incredulo, inorridito stupore, del Sommo Pontefice: "Io penso a voi, fratelli e sorelle ucraini, ma pensate: questa è una guerra tra cristiani, voi tutti avete lo stesso battesimo, state lottando tra cristiani, pensate a questo, a questo scandalo, e preghiamo tutti, la preghiera è la nostra protesta davanti a dio in tempo di guerra". Che, detto così, suona come una rivendicazione indignada nei confronti del Supremo, anche perché altrimenti non si capisce con chi se la prenda. Nessuno che abbia fatto notare che le due guerre mondiali hanno visto su fronti contrapposti non solo cristiani in generale, ma cattolici contro cattolici e protestanti contro protestanti; e poi come la mettiamo con i "troubles" irlandesi durati decenni e, peggio ancora, con le implicazioni delle più recenti guerre balcaniche degli anni Novanta, scatenate a partire dall'improvvido quanto precipitoso riconoscimento della Croazia e della Slovenia che hanno visto il Vaticano anticipare tutti in una mossa che si è rivelata esiziale quanto criminale? Su quel che è accaduto dopo è troppo comodo stendere i pietosi veli dell'oblio, doveroso invece accendere le luci della memoria e denunciare le responsablità delle varie chiese cristiane, a cominciare da quella di Roma.

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