martedì 2 dicembre 2014

Qui

"Qui" di Daniele Gaglianone. Con Gabriella Tittonel, Aurelio Loprevite, Nilo Durbiano, Cinzia Dalle Pezze, Alessandro Lupi, Guido Fissore, Marisa Meyer, Paola Jacob, Luca e Francesco Perino. Italia ★★★★
Come già per "Let's Go", elenco "in ordine di apparizione" i dieci valsusini che raccontano con le loro parole, di un'inequivocabile chiarezza e invidiabile pacatezza di toni, i motivi del loro impegno nella lotta ormai ventennale contro il TAV, la loro versione sui gravi incidenti accaduti nella Valle, specialmente tra il 2011 e il 2012, e le ragioni per cui è doverosa la resistenza contro uno Stato che non ascolta i propri cittadini e risponde soltanto a logiche sue proprie o esterne, aliene da qualsiasi cosa abbia a che fare con la rappresentanza. Uno Stato che procede all'occupazione in piena regola di un territorio allo scopo dichiarato di stravolgerne l'aspetto e la realtà, militarizzandolo e usando in maniera surrettizia il proprio concetto di "legalità" per annientare ogni opposizione imputandole una violenza che non è nulla rispetto a quella che esso stesso esercita attraverso i propri organi giudiziari per coprire, invece, illegalità ben più grandi che sono la causa prima della ribellione della popolazione locale. Sono storie esemplari di una lotta esemplare, in nome del rispetto della propria dignità, che si svolge QUI, in Valsusa, ma le cui ragioni sono valide ovunque così come la sua necessità, contro un Golem che mette uno contro l'altro i propri cittadini (alla fine, che si tratti dello Stato nazionale, della UE oppure di un'altra entità ancora superiore o anche metafisica il risultato è il medesimo) per procedere con i propri progetti insensati e inumani, la cui illegittimità e violenza insita è tale da fare reagire e lottare contro di essi non tanto degli anarchici o ribelli che queste cose già le sanno, ma pure dei cittadini osservanti della legge, sinceramente democratici, magari timorati di dio e financo ex appartenenti alle forze dell'ordine. Merito di Guaglianone, ottimo e attento autore di documentari ma anche del bel lungometraggio Ruggine del 2011, fa un film "partigiano" pur non prendendo personalmente posizione per cercare di convincere qualcuno, dando la parola a coloro a cui è stata sempre negata, tanto dallo Stato e dai suoi rappresentanti, politici o in divisa, quanto dai mezzi di comunicazione di massa, contro la cui condotta vergognosamente manipolatoria e asservita la denuncia risulta particolarmente potente e centrata. Presentato giovedì scorso al benemerito Torno Film Festiva, vetrina per la migliore produzione indipendente, e in contemporanea a Roma, Qui sarà in questi giorni a Milano e poi in giro nella Penisola: consiglio caldamente di andare a vederlo. 

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