domenica 7 dicembre 2014

La gabbia dei sogni

Non si possono rinchiudere i sogni. La gabbia si torce e si apre alla poetica della creatività, si dilata e si modifica al sogno di libertà. L'acciaio potente del fabbro non può nulla al trasporto della poesia, che muta la sostanza del suo intimo deformando le sbarre in rami e la gabbia in albero, puntando verso l'alto, verso il cielo, la luce e la libertà, per uscire dalle anguste mura e mostrarsi all'esterno, fuori, quasi come un ciliegio vissuto nel ricordo. 
Guerrino Dirindin




Con l’opera La gabbia dei sogni, progettata per la corte delle antiche carceri austriache, Guerrino Dirindin si è aggiudicato l’edizione 2013 del premio In Sesto, organizzato dal Comune di San Vito al Tagliamento nell’ambito di Palinsesti.
Da una gabbia metallica, simbolo di prigionia, si sviluppa un albero i cui rami, allusivi alla libertà, oltrepassano le mura di recinzione e salgono verso il cielo.
Oltre che sull’antinomia reclusione/libertà, le opere esposte insistono sul tema della terra e del solco, offrendo una significativa panoramica della produzione più recente dell’artista pordenonese.

7 dicembre 2014-18 gennaio 2015, Pordenone, Casa Furlan, Via Mazzini 53


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