domenica 21 settembre 2014

Vinodentro

"Vinodentro" di Ferdinando Vicentini Orgnani. Con Vincenzo Amato, Giovanna Mezzogiorno, Pietro Sermonti, Lambert Wilson, Daniela Virglio, Erika Blanc, Gioele Dix. Italia, Germania 2014 ★★★★
Un divertimento cinematografico colto e surreale con un tocco mefistofelico, ricco di ghiotte citazioni letterarie e musicali, gradevole e fresco quanto il bicchiere di marzemino che, d'un tratto, cambia la vita del mite bancario Giovanni Cuttin (Vincenzo Amato), fin lì completamente astemio, marito fedele e funzionario meticoloso, trasformandolo dall'oggi al domani nel  direttore della filiale di Trento del suo istituto di credito nonché nel più noto sommelier d'Italia, assatanato collezionista di vini d'annata nonché implacabile Don Giovanni. La metamorfosi avviene dopo l'incontro con l'ambiguo e indecifrabile Professore (Lambert Wilson), accompagnato dai suoi inquietanti discepoli/assistenti Luca, Matteo e Marco, che lo irretisce con l'offerta del suo primo calice e che successivamente, a ogni ulteriore incontro, gli predice esattamente il suo futuro, salvo che per un fatto: venire accusato dell'omicidio della moglie Adele, la sempre brava e bella Giovanna Mezzogiorno, che in un primo tempo asseconda la nuova passione del suo sposo, tranne stancarsi delle sue nuove manie nonché conquiste femminili, e chiederne la separazione, tenendo in ostaggio la sua collezione di bottiglie rarissime. Che sia questo il movente dell'assassinio? E' quanto cerca di appurare il commissario Sanfilippo (Pietro Sermonti), anche lui appassionato di vini, aspetto che lo porta a comprendere profondamente il punto di vista dell'inquisito, in un lungo interrogatorio in cui cerca di ricostruire cosa sia accaduto durante gli ultimi tre anni nella vita di Giovanni Cuttin. Benché l'indagine venga condotta in modo razionale, la realtà si confonde col sogno o forse col delirio (alcolico?). Che Giovanni, al pari degli altri adepti con cui forma un evangelico poker, abbia davvero sottoscritto un patto col diavolo/professore e che l'essere invischiato in un'indagine sia il prezzo da pagare per la sua metamorfosi? Chi è davvero Margherita (la fascinosa Daniela Virgilio), la donna misteriosa con cui ha trascorso la serata prima del suo arresto, e che potrebbe fornirgli l'alibi, che sembra uscita dal cappello del Woland di Bulgakov? Rari sono i film che si occupano di vino, e ancora meno quelli scritti e girati da qualcuno che la materia la conosca bene come Ferdinando Vicentini Orgnani, fra l'altro fratello di Alessandro (protagonista di un cammeo), mio caro amico nonché ormai da anni fornitore di vino di fiducia, che con la sorella si occupa dei vigneti di famiglia a Valeriano, in Friuli. Film liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Fabio Marcotto, sceneggiato dallo stesso regista assieme a Heidrun Schleef, la sua luminosa fotografia è affidata a un maestro come Dante Spinotti (anche lui friulano, ma di Carnia: mozzafiato le inquadrature delle Dolomiti trentine) mentre il commento musicale nientemeno che a Paolo Fresu; infine l'intero cast ha tutta l'aria di essersela goduta un mondo durante le riprese e tutto questo vale come ulteriore garanzia. Ein prosit!

Nessun commento:

Posta un commento