mercoledì 10 settembre 2014

I nostri ragazzi

"I nostri ragazzi" di Ivano De Matteo. Con Alessandro Gassman, Luigi Lo Cascio, Giovanna Mezzogiorno, Barbora Bobulova, Rosabell Laurenti Sellers, Jacopo Olmo Antinori e altri. Italia 2014 ★★★-
Interno con doppia coppia borghese del giorno d'oggi alle prese con le proprie contraddizioni e con il risultato dell'educazione dei due viziatissimi eredi: questo il succo di un film che affronta le reazioni imprevedibili scatenate dal turbamento di un ordine che sembrava a suo modo funzionare da parte di un'azione insensata e irresponsabile posta in essere dai rispettivi figli. Benedetta e Michele sono due cugini adolescenti con un rapporto piuttosto morboso, e soprattutto di dipendenza del secondo dalla prima, figli di due fratelli dal carattere opposto: l'avvocato cinico e di successo, padre della ragazza, alto, bello e piuttosto stronzo, presumibilmente destrorso, impersonato da un più che credibile Alessandro Gassman, vedovo precoce e risposato con una donna che sembra più una mantenuta che una compagna, l'ineffabile Barbora Bobulova, e un chirurgo pediatrico compassionevole, politicamente correttissimo, idealista e progressista, sposato con un'intellettuale de sinistra pure lei (Lo Cascio e la Mezzogiorno, perfetti nei rispettivi ruoli), timido tanto da risultare sfuggente dietro a un muro di battute fintamente innocenti, in realtà rancoroso e complessato nei confronti del fratello, con cui si vede una volta al mese insieme alle mogli, che si detestano a vicenda, per "dovere" e non per piacere e mai per affrontare argomenti davvero coinvolgenti. Di fatto è il medico a sfuggire come un'anguilla al fratello, finché insieme dovranno affrontare l'imprevisto, ossia che una telecamera di sorveglianza ha filmato l'aggressione senza testimoni di una mendicante da parte di due giovani di sesso diverso, che la riducono in in un coma da cui non si riprenderà, dopo una festa da amici ad elevato tasso alcolico. I due giovani criminali "a loro insaputa" vengono riconosciuti, in un filmato trasmesso da "Chi l'ha visto?", proprio dalla madre di Michele e poi dal padre di Benedetta, tutto sommato quelli più attenti a quanto succede nella testa dei loro figli, mentre il medico così attento alle disgrazie altrui non si rende conto di chi sia suo figlio e quando viene messo, buon ultimo, al corrente della situazione, sbrocca completamente. Le reazioni saranno l'opposto di quelle che ci si aspetta: l'avvocato, che pure ha coperto altre volte le "imprese" della figlia, è propenso a che i due ragazzi si costituiscano, nonostante la moglie si dichiari disposta a testimoniare il falso all'occorrenza; mentre la coppia "buonista" e ligia al dovere e alle regole, al contrario insiste perché faccia di tutto pur di lasciare i due ragazzi fuori dalla storia, salvo avere la pretesa di criticarlo previamente per i suoi metodi "scorretti": il finale sarà ancora più sorprendente. Il film è abbastanza scorrevole nonostante il regista metta un po' troppa carne al fuoco: dai rancori repressi che covavano tra fratelli e cognate, alla totale inadeguatezza di tutti quanti al loro ruolo: di genitori, di istituzioni (scolastiche e di polizia), dei figli stessi che hanno pure le loro responsabilità per come sono: tutti sintomi di una società malata. Bravi gli attori, adeguati ai loro ruoli, compresa la Bobulova: presenza quasi sempre inspiegabile nei cast italiani, è perfettamente adeguata nei ruoli in cui interpreta personaggi di cui ci si chiede "che cosa cazzo c'entra in questa storia", come le dice più di una volta la cognata nel film. Bella donna, per carità, ma un enigma: "ci è o ci fa"? Insomma, i registi che la vogliono a tutti i costi, costruiscono il personaggio addosso a lei o viceversa?

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