giovedì 31 luglio 2014

Song 'e Napule

"Song e' Napule" di Marco e Antonio Manetti. Con Alessandro Roja, Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Paolo Sassanelli, Carlo Buccirosso, Peppe Servillo, Franco Ricciardi, Ciro Petrone e altri. Italia 2013 ★★★½
Brillante prestazione della premiata ditta "Manetti Brohers" con un film divertente, istruttivo, ironico, ambientato nella Napoli di oggi e ispirato ai "poliziotteschi" che negli anni Settanta avevano rinnovato i fasti degli "Spaghetti Western" (con tanto di Giulia Alfa Romeo d'epoca lanciata - con successo - all'inseguimento di una moderna Porsche Boxter giù per i vicoli della città vecchia), basato su una sceneggiatura cronometrica, che funziona a meraviglia, e che racconta una storia più verosimile di quanto possa sembrare, in un'ambientazione che più autentica non potrebbe essere: è Napoli, con tutte le sue contraddizioni, la vera protagonista della pellicola, assieme ai suoi cantanti neomelodici. Paco Stillo, talentuoso e posato pianista neodiplomato al Conservatorio, naturalmente disoccupato, viene convinto dalla madre a cercare di entrare in polizia su raccomandazione di un potente assessore, e dopo un esilarante colloquio col questore viene assegnato, considerata la sua totale inadeguatezza al servizio attivo, al deposito dei beni sequestrati. Lì il commissario Cammarota, da anni alla caccia di Ciro Serracane, un feroce killer senza volto della Camorra, ne scopre per caso il talento pianistico e, dopo averlo preso con sé alla squadra anticrimine, lo infiltra nel complesso del cantante neomelodico Lollo Love (uno strepitoso Giampaolo Morelli, autore anche del soggetto della pellicola) al posto del tastierista, fatto arrestare ad hoc con una scusa, in vista di un concerto che si terrà in occasione del matrimonio della figlia del boss della Camorra di Somma Vesuviana, tale Scornaienco, e a cui parteciperà il Serracane, di cui l'infiltrato dovrà comunicare le fattezze, che nessuno finora conosce. Paco, presentatosi al provino come nuovo tastierista con una nuova pettinatura scolpita, vestito da coatto e col nome di battaglia di Pino Dinamite, viene assunto dopo una partita a biliardino che perde, ma con onore, contro Lollo Love, facendolo sudare, ed entrando nelle grazie di quest'ultimo nonché in quelle della sorella Marianna, e nelle due settimane che precedono l'entrata in azione si affeziona al cantante e al suo gruppo, e tutto sommato anche a una produzione musicale che prima riteneva indecente, riconciliandosi in qualche modo anche con una "napolitanità" che, per cultura, rifiutava. Nel momento clou riuscirà a far modificare in corsa il piano mal congegnato dal commissario Cammarota evitando che la band venga coinvolta e prendendo sorprendentemente in mano la situazione, un po' per fortuna, un po' per caso, un po' perché, pur essendo uno sprovveduto, ne è cosciente e possiede una discreta intelligenza, oltre a un buon carattere. C'è il lieto fine, ma anche una discreta dose di azione, una colonna sonora all'altezza, un ritratto assai credibile di una certa parte della città, la bravura e simpatia degli attori, una buona mano registica. Più che soddisfacente, considerato il genere, volutamente di "Serie B". A rivederci speriamo presto con la "Manetti Brothers"!

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