giovedì 17 luglio 2014

Mai così vicini

"Mai così vicini" (And So it Goes) di Bob Reiner. Con Michael Douglas, Diane Keaton, Sterling Jerins, Francis Sternhagem, Andy Carl, Scott Shepherd, Frankie Valli, Bob Reiner e altri. USA 2014 ½
Non una sorpresa in questo commediola sentimentale scontata e buonista, quanto di più tipicamente hollywoodiano ci si possa aspettare, di un autore di fama come Bob Reiner (che nel film ha anche un ruolo non del tutto secondario), che col celeberrimo "Harry, ti presento Sally" si era sicuramente espresso meglio. Per carità, il mestiere c'è, e la storiella, che racconta della trasformazione dello stronzissimo Oren Little, agente immobiliare prossimo al pensionamento, nel perfetto e premuroso nonno della piccola Sarah (affidatogli dal figlio Luke, ex tossicomane che deve scontare 9 mesi patteggiati di galera per un reato non commesso) e nuovo compagno della vicina di casa Leah, ex attrice e vedova inconsolabile riciclatasi in cantante di vecchi successi in una pretenziosa locanda della turistica e pittoresca contea di Fairfield, nel Connecticut (così autenticamente yankee da sembrare un fondale di cartapesta) è un cliché che torna sempre buono. Trama inesistente e scontata, qualche battuta gustosa di Oren nella fase in cui era ancora carogna (ma naturalmente nessuno nella Grande Patria della Libertà è davvero cattivo: un motivo c'è sempre, perché tendenzialmente l'uomo è buono e virtuoso, e se si adegua all'american way of life, lo diventa), quel che in definitiva infastidice di più del film, a parte seguire il filone quanto mai prospero delle "pantere grigie", vieppiù in auge quanto più la generazione dei "Baby Boomers", entra nella terza età, sono proprio i suoi atout, ossia la coppia di protagonisti, che a fine carriera ormai mostrano tutti i loro limiti: nulla più che onesti caratteristi, imbalsamati nei loro ruoli di sempre: il fetente, cinico ed elegante Michael Douglas e la nevrotica, intelligente e al contempo attraente (?) Diane Keaton, che possiede però la femminilità di un tubero quanto il suo collega la disinvoltura. Coi loro volti plastificati dai lifting, sembrano perfino più vecchi di quel che sono, però anche in questo (come nella scelta dell'abbigliamento) tipicamente americani. Se Douglas almeno ha il dono naturale di una certa simpatia e fascinosità, la Keaton, almeno per me, è indigesta. Se avete voglia di refrigerio in una sala buia e niente di meglio da fare...

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