sabato 7 giugno 2014

In ordine di sparizione

"In ordine di sparizione" (Kraftidioten) di Hans Petter Moland. Con Stellan Skarsgard, Bruno Ganz, Pal Sverre Hagen, Jakob Ofterbro, Tobias Santelmann, Brigitte Hjort Sorensen e altri. Norvegia, Svezia 2014 ★★★¾
In ordine di sparizione, con una bella epigrafe con tanto di croce, normale od ortodossa, mezzaluna o stella di Davide a seconda della religione di appartenenza: così vengono tolti man mano dal cast i vari personaggi che vengono eliminati dalla sete di vendetta di Nils, un  tranquillo uomo di mezza età che vive in una regione isolata della Norvegia che tiene collegata al mondo sgombrando l'unica strada d'accesso con un enorme spazzaneve, la cui vita viene sconvolta dalla morte del giovane figlio. Secondo la polizia locale (gli spaesati agenti sembrano presi di peso da "Fargo" dei Coen) a causa di un'overdose ma, a differenza della madre, Nils non ci crede e scopre che è stato eliminato per sbaglio in una resa dei conti per uno sgarro tra spacciatori di droga. Nils si scatena e risale la filiera fino a giungere al capo della gang, un individuo schizzato e paranoico, amante e vegano fanatico, feroce sul "lavoro" quanto inadeguato e nevrotico come padre ed ex marito. Oltre a questa banda di delinquenti locali, a cui per un certo tempo apparteneva anche il fratello di Nils, che cerca di dargli una mano procurandogli un improbabile killer sino-danese, nel gioco si innesta anche una ruspante mafia serba, capitanata da "baba", interpretato splendidamente da Bruno Ganz, in una serie di vendette incrociate  che si conclude, dopo un tuorbillon indiavolato, letteralmente col botto. Rimarranno i due "veci", Stellan Skardgard e Bruno Ganz, degni interpreti di un film divertente, ispirato dichiaratamente a Tarantino, Kitano e ai Coen prima maniera, com'è stato notato da più parti, ma io ci aggiungo anche, senza andare troppo lontano, nella vicina Finlandia, un tocco del grande Aki Kaurismäki. Perché anche gli scandinavi sanno fare ottimi film d'azione ed essere divertenti e dissacranti. Belle riprese, ottima fotografia, due ore passate in maniera godibile per chi, come me, ama il genere. 

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