martedì 8 aprile 2014

Descamisado fanfarrón

Sono trascorsi meno di due mesi da quando Renzie salì al Colle per ricevere da Sua Maestà Giorgio Napolitano I° l'incarico di formare il governo e in quell'occasione, presentando la sua piattaforma, illustrò la road map per cambiare radicalmente l'Italia: una riforma al mese, ricordate? "Entro il mese di febbraio un lavoro urgente sulle riforme costituzionali ed elettorali.da portare all'attenzione del Parlamento e da subito dopo, nei mesi successivi, immediatamente nel mese di marzo la questione del lavoro, nel mese di aprile la riforma della Pubblica amministrazione e nel mese di maggio quella del fisco". Lo stato dell'arte lo riassume il fondo di Marco Travaglio sul FQ in edicola stamattina, con la rievocazione di un editoriale di Montanelli che dipingeva alla perfezione l'eterna propensione degli italiani ad affidarsi all'Uomo della provvidenza in grado di salvare la baracca e risolvere tutti i problemi del Paese se solo lo si lasciasse lavorare però libero da lacci e lacciuoli: i riferimenti al mussoliniano "non disturbate il manovratore" ed ai suoi emuli nonché discendenti in linea diretta Craxi e Berlusconi non sono assolutamente casuali. A vedere questo Fregoli della politica affetto da logorrea inarrestabile, nonché da una voce fastidiosamente chioccia e petulante, spuntare inopinatamente a qualsiasi ora della giornata dai teleschermi, dalle pagine dei giornali e dei social media, sbracciandosi instancabilmente, posseduto da un ipercinetismo immotivato che più che Marinetti richiama alla memoria Cretinetti, a me torna alla mente sempre con angoscia la triste sorte del Paese che considero la mia seconda patria, quantomeno elettiva, l'Argentina. Paese spaventosamente simile al nostro e sistematicamente ignorato dalla nostra informazione monodimensionale, a meno che non si tratti di Maradona, di puttane d'importazione trasformate in starlette televisive e regine del gossip e di tango posticcio diventato effimeramente di moda perfino nei circuiti pseudo-alternativi, benché una buona metà dei suoi abitanti sia d'origine italiana: o forse proprio in ragione di ciò. L'Argentina è seriamente a rischio di tracollo una seconda volta dopo il collasso di inizio millennio, e da dieci anni è nuovamente vittima di una forma di cancro da cui non riesce a liberarsi: il peronismo, (da noi è il fascio-cattocomunismo) questa volta nella versione K(irchner), e ancora una volta per via dinastica o, meglio di vedovanza: Cristina Fernández succeduta a Nestor Kirchner così come 40 anni fa Isabel Martínez a Juán Domingo Perón. Uguali, di qua e di là dell'Atlantico, l'inettitudine, corruzione e arrogante stupidità del ceto politico e dirigente in generale, identici le schiere di intellettuali organicamente complici, uguali i corifei dell'informazione di regime, benché nel complesso di là meno conformista nonostante la perniciosa ley de medios che la pone sotto controllo del governo con il pretesto di renderla accessibile a tutti e quindi democratizzandola a suo uso e consumo: ma l'Italia, come diceva già ai suoi tempi il mai abbastanza rimpianto Sergio Saviane, non c'è alcun bisogno di un Minculpop perché il giornalista nostrano si autucensura, salvo rare eccezioni, volontariamente. Così come non c'è bisogno di repressione e minacce per tenere calma la stragrande maggioranza della popolazione: basta la promessa dell'ennesimo miracolo, o anche solo quella di un'elemosina di 80 € in busta paga. Però dopo le elezioni europee, va da sé. Forse. O forse che no.

2 commenti:

  1. l'eterna propensione degli italiani ad affidarsi all'Uomo della provvidenza in grado di salvare la baracca e risolvere tutti i problemi del Paese se solo lo si lasciasse lavorare però libero da lacci e lacciuoli

    Così parlò 'Uomo della Provvidenza:" ...“Noi rispettiamo tutti, discuteremo ancora in dettaglio sulla riforma del Senato, che è arrivata a Palazzo Madama dopo la verifica del Colle ma non si rimette tutto in discussione come se dopo 20 anni sia ammissibile tornare da capo”. Sul tema, secondo il premier, “ogni giorno se ne vede una nuova, c’è un’ansia di visibilità anche tra chi appartiene al mio partito, c’è un bisogno di dimostrare che si esiste lanciando ipotesi che non hanno possibilità di essere realizzate”.

    Dittatori si nasce. Poi però bisogna trovarsi la giusta spalla per mettere in piedi uno spettacolo come si deve...

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  2. Son mesi che dico che Renzi è come la Buonanima e che gli italiani son pirla. Ma sono affascinanti quelli di sinistra - che adesso vorrebbero essere ancora comunisti - che colpevolizzano l'elettorato cercando di criticare ciò che è successo e sta succedendo: "In fondo li mettiamo lì noi" sembra un mantra negli ultimi tempi. Ma, primo, "noi" non mettiamo lì nessuno perchè ci sono le liste chiuse. Secondo il "Logorroico" l'avete messo voi andando in 2 milioni e rotti a votare per il segretario del PD e non siete nemmeno d'accordo tra quei 2 milioni e rotti... e l'Italia si ritrova un PDC votato - fuori dalle urne - da 1 mil e 800 di persone ca. .... persone iscritte ad un partito non alle liste elettorali...LA DEMOCRACIE C'EST MOI! Mandi. S.

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