martedì 29 ottobre 2013

Moneta buona per Renʑi

Nonostante da un pezzo mi sia imposto di non sprecare tempo ed energie per stare dietro alle pagliacciate e astruserie della politica italiana, limitandomi a un quotidiano aggiornamento a volo di gabbiano sui titoli di apertura dei GR e TG meno nocivi, mi è stato impossibile sfuggire alla nuova dizione invalsa per la pronuncia del cognome dell'astro nascente del PD, il Fonzie di Rignano d'Arno, già conosciuto come "Il Rottamatore", insomma Matteo Renzi, anzi: Renʑi, con la zeta dolce, contro qualsiasi regola fonetica, quasi blesa. E' cosa nota che gli addetti ai meʑʑi di disinformaʑione di massa sono peggio dei macachi: basta che cominci uno con un neologismo, un aggettivo o un nomignolo, una nuova inflessione (per esempio pronunciare ts la z di ʑucchero, come si usa in romanesco) e tutti gli altri gli vanno dietro, manco si trattasse di una parola d'ordine (o forse è proprio un ordine di serviʑio): luogocomunismo e banalità sono imperanti nel giornalismo moderno, e in questo campo quello italiota fa scuola. E così, in piena inflaʑione renʑiana, è trascorso l'intero weekend sentendo nominare la "Leopolda", il workshop del suddetto, la tre giorni del suo think tank, e stamattina non ho potuto esimermi dal leggere quanto ne scriveva una penna affidabile come quella di Stefano Feltri del "Fatto Quotidiano", uno che di economica ne capisce, il quale ha opportunamente intitolato il suo peʑʑo "Il programma con il buco intorno". Tutto un programma, per l'appunto: il nulla farsi verbo, ma non ho potuto trattenere uno sghignaʑʑo quando ho scoperto che consigliere del Renʑi, come già lo fu Miguel Gotor per Bersani, nonché ispiratore del suo programma economico (il sindaco di Firenze in materia è uno ʑero assoluto) è un tale che di nome fa Itʑhak Yoram Gutgeld, il cui cognome in tedesco, cui è affine lo yiddish, suona come "soldi buoni" o anche "bene - in senso economico - denaro". Israeliano di nascita, naturaliʑʑato italiano, già direttore della McKinsey, paracadutato in parlamento dal PD (deputato per la 17ª circoscriʑione, quella dell'Abruʑʑo: la coaliʑione si chiamava, evocativamente, Bene Comune), conferma la tendenʑa all'esotismo degli ʑombie, le cui scuole di partito, in tempi non troppo lontani, erano note per sfornare intere legioni di economisti di vaglia (benché nessuno in grado di prevedere neppure lontanamente a quali disastri avrebbe portato il sistema demenʑiale e criminale che studiavano e sostenevano sotto mentite spoglie, seppure con gli opportuni "adattamenti" a una visione marxisteggiante). Oggi si preferisce far scrivere il programma economico per il futuro capo di un governo di svolta direttamente all'ex dirigente di una multinaʑionale di consulenʑa strategica, formatosi in due Paesi, Israele e gli USA, le cui finanʑe pubbliche sono al collasso da decenni. Effetto combinato di lungimiranʑa e globaliʑʑaʑione i cui risultati li stiamo scontando fin da ora. 

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