giovedì 29 agosto 2013

La variabile umana

"La variablie umana" di Bruno Oliviero. Con Silvio Orlando, Giuseppe Battiston, Sandra Ceccarelli, Alice Raffaelli, Giorgia Senesi, Dafne Masin, Renato Sarti, Arianna Scommegna. Italia 2013 +
Un noir metafisico? Psicologico? Psichiatrico? Non saprei: di sicuro tremendamente lento e palloso: dura 83' ma sembrano due ore e mezzo e non si vede l'ora che arrivi la conlcusione, peraltro intuita all'incirca dopo 10'. L'ispettore Monaco (Silvio Orlando) da tre anni vive sepolto in ufficio a studiare carte, caduto in depressione dopo la morte della moglie. Il ritrovamento del cadavere dell'imprenditore Mario Ulrich, colpito da alcuni colpi di pistola e dissanguato, è il pretesto per il suo dirigente di rimetterlo in azione ma, combinazione, è la sera stessa in cui la figlia dell'ispettore, Linda (Alice Raffaelli: una patata bollita), viene portata in questura per una apparente "ragazzata": beccata a sparare contro delle bottiglie con la pistola d'ordinanza sottratta al padre. Da questo punto di vista il poliziotto e la figlia vengono "coperti" dal collega Levi (Giuseppe Battiston, una parte quasi irrilevante) e dal suo "capo", mentre per quanto riguarda Ulrich, frequentatore di discoteche dove girano coca e giovani escort (il démi monde che gravita attorno a Corso Como, per chi conosce Milano), viene inizialmente sospettata la moglie, la sempre brava e mai abbastanza  utilizzata Sandra Ceccarelli, ma Monaco non ne è per niente convinto. Nemmeno quando lei confessa di avere trovato il marito ancora vivo e averlo lasciato dissanguare, probabilmente per vendicarsi di tutti i tradimenti subiti per correre dietro alle sue "Lolite" pressoché adolescenti. Naturalmente la nemesi per un poliziotto sfigato, che ha perso la moglie e non riesce ad avere un rapporto con la figlia, alquanto turbata e psicopatica di suo, è una sfiga ancora maggiore: scoprire, a dispetto della "copertura" dei colleghi, che l'assassina di Ulrich è stata la figlia, per di più con la sua pistola (come se fosse credibile che un'insicura e fragile diciottenne maneggi disinvoltamente una calibro 9 con cui non ha dimestichezza, centrando il bersaglio al primo colpo): svelo il finale, così chi mi legge si evita di andare a vedere questa immane e pretenziosa rottura di coglioni, che si prende pure sul serio. Non so cosa abbia convinto tre bravissimi attori come Orlando, Battiston e Ceccarelli ad accettare di girare questo film, e mi dispiace per loro; la giovane Raffaelli sarebbe meglio che cambiasse mestiere, ammesso che la si possa definire attrice, o frequentasse per almeno un quinquennio una buona scuola di recitazione ammesso e non concesso che la accettino. Dopo un mese di astinenza dal cinema, il primo film della nuova stagione è assai deludente. E ora arrivano quelli di Venezia... La vedo male.

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