giovedì 10 gennaio 2013

A Royal Weekend

"A Royal Weekend" (Hyde Park on Huston) di Roger Michell. Con Bill Murray, Laura Linney, Samuel West, Olivia Colman, Elizabeth Marvel, Elizabeth Wilson. GB 2012 ★★★
Bel film, recitato alla grande da tutti gli interpreti, a cominciare da uno strepitoso Bill Murray nei panni di Franklyn Delano Roosevelt, che racconta un episodio poco conosciuto, la prima visita dei reali inglesi negli USA, svelandone i retroscena raccontati da Daisy, una lontana cugina del grande presidente americano, col quale ebbe una lunga relazione. Tutto vero: a cominciare dalla visita di Giorgio VI (il "re balbuziente" al centro di un altro ottimo film, "Il discorso del re") e consorte nell'estate del 1939 nella residenza di campagna di Roosevelt (nella casa di sua madre) pochi mesi prima dello scoppio ormai ineluttabile della guerra, per cercare di porre le premesse per un'eventuale futura partecipazione al conflitto in appoggio all'Inghilterra e alla Francia, sicure soccombenti, così come tratta dai diari di Daisy, ritrovati dopo la sua morte, con tutti i dettagli e segreti che vi scrisse, è la sceneggiatura del film, che è prezioso non soltanto perché ricostruisce con estrema cura l'epoca (splendide l'ambientazione e la fotografia) ma perché svela i lati sconosciuti, umanissimi nella loro normalità di personaggi che hanno fatto la storia e che poco sembrerebbero avere da spartire con le gente comune. Un Roosevelt erotomane ma anche  psicologo prima ancora che politico che riesce ad assumere un ruolo paterno e rassicurante rispetto al giovane sovrano contro la sua volontà; l'immanenza della madre del presidente, il femminismo a volte invadente della moglie Eleonor, i pregiudizi inglesi verso i selvaggi cugini americani impersonati dalla consorte reale, le fida segretaria di Roosevelt a sua volta da sempre legata a lui sentimentalmente e infine la dolce Daisy, sulla sfondo, che vive la sua storia d'amore prima sognando a occhi aperti, poi soffrendo sentendosi tradita, quando scopre le altre tresche del cugino, e che infine accetta quest'uomo di grande spessore, sia politico sia umano, e mai banale ,così come non è banale questa pellicola che merita di essere vista. 

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