martedì 6 novembre 2012

Skyfall

"Skyfall" di Sam Mendes. Con Daniel Craig, Judi Dench, Javier Bardem, Ralph Fiennes,  Naomi Harris, Berenice Marlohe, Ben Wishaw, Albert Finney, Rory Kinnear. USA, GB 2012 ★★★½
Non c'è niente di meglio di un film d'azione, avvincente, ben girato e recitato per distrarsi da pensieri molesti e scaricarsi un po': questo episodio della interminabile serie tratta dai libri di Ian Fleming cade quando ricorrono 50 anni dalla comparsa del primo James Bond, nei panni di Sean Connery, in versione cinematografica (correva il 1962, anno del primo disco dei Beatles come delle prime esibizioni dei Rolling Stones). Un'altra era: quella della Swinging London, quando la Gran Bretagna, perduto l'impero, dettava però ancora legge nel campo culturale, della moda, della musica e del costume. Anni che quelli della mia generazione hanno percorso per intero, portendosene dietro un ricordo vivido quanto carico di nostalgia: dei tempi e dei miti di allora. Qui l'agente "doppio zero" è interpretato da Daniel Craig, di gran lunga il più efficace fra i successori del Bond originale, legato per sempre al grande Sean Connery. Tantopiù credibile perché non spara più battute caustiche a raffica, ha lasciato quell'aria tra l'ironico e il giocoso: era una specie di Peter Pan, con diversi aspetti infantili; qui e negli ultimi tre film (quelli interpretati in maniera eccellente da Craig) è più sofferto, oltre che acciaccato, indebolito dall'alcol, forse stanco di sesso, anche lui a fare i conti col passato. Tutto il film, affidato alla sapiente regia di Sam Mendes ("American Beauty" un titolo su tutti a fornire ampia garanzia) gioca tra presente e passato: quello di Bond, che ricompare dopo essere stato dichiarato "Missed in Action" e dunque morto; quello di "M", la direttrice dell'MI6 e delle sue scelte, accusata dai nuovi governanti di essere rimasta ancorata a una dimensione e a una realtà superata, ed avere alcuni scheletri nell'armadio; un passato che torna nei panni di Silva, un Javier Bardem quanto mai orrendo e inquietante, ex agente prediletto, insieme a Bond, da M (che in questo caso sta anche, metaforicamente, per madre) che ora si dedica al terrorismo informatico e alla vendetta contro la sua ex capa suprema; ricompare perfino la vecchia "Aston Martin" DB5 armata di Goldfinger, così come gadget apparentemente fuori moda ma sempre più affidabili delle diavolerie moderne. Si spazia tra Istanbul e Londra, Shanghai e Macao, nel tentativo di recuperare un file su cui si trovano i nomi degli agenti infiltrati dall'MI6 nei vari gruppi e strutture sotto sorveglianza e che Silva pubblica a mano a mano in rete, mandandoli a morte sicura, fino al redde rationem nella brughiera scozzese a Skyfall, da qui il nome, nel castello ormai in vendita della famiglia Bond, che James non frequentava più da quando era rimasto orfano durante l'adolescenza, e dove porta M (sulla Aston Martin DB5) per cercare di proteggerla e, al contempo attirare in una trappola Silva. Vivamente consigliato a chi apprezza il genere.

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