martedì 3 gennaio 2012

Almanya - La mia famiglia va in Germania

 "Almanya" (Almanya - Willkommen in Deutschland) di Yasemin Samdereli. Con Vedrat Erincin, Fahri, Ogün Yardin, Lilay Hueser, Denet Gül, denis Moschitto. Germania, 2011 ★★★
Non stiamo parlando certo di un capolavoro, ma è un film dignitoso, aggraziato, che tratta in maniera ironica, ma con stile e leggerezza, il tema dell'immigrazione turca in Germania. Niente a che vedere con pagliacciate tipo i "grassi matrimoni greci" di produzione USA, il Paese più profondamente (e immotivatamente) razzista al mondo, o certe penose pellicole indo-pakistano-britanniche; qui la storia di una famiglia turca viene vista e raccontata ad uso e consumo del piccolo Cenk, nato tedesco da genitori misti, il primo della genìa a non parlare turco. A raccontare le traversie di nonno Hüsein sarà Canan, nipote del capofamiglia, tedesca nativa (come la regista e la sua sorella sceneggiatrice), così tedesca da essere fidanzata con un inglese da cui aspetta un figlio. Segreto che condivide proprio col nonno Hüsein, il capostipite, che impone alla propria famiglia un viaggio a ritroso in Anatolia, dove ha comprato casa nel paesello natìo. Film vedibile, come detto, e non così banale come ce lo si potrebbe aspettare. Sereno: non perché in Germania non esistano problemi di immigrazione, ma perché alla fine vi sono stati affrontati nella maniera probabilmente migliore in Europa. Un Paese in cui è plausibile vivere, essere rispettati, rimanere sé stessi ma anche contaminarsi. In cui si è diffidenti nei confronti dell'"altro" esattamente nel  modo in cui lo si è con sé stessi.  A buone ragioni.

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